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Vita  

La prima opera di Carla Pitarelli che vuole gridare alla vita creando “quadri di luce”.
Un inno cantato con le immagini di una schiera di bambini festosi e composti che, come boccioli di vita, frangono le onde di un mare in vitale fermento. Un gioco riuscito di contrasti emotivi raccontato con i colori e con immagini intersecate, sovrapposte e fluidificate .
“Vita” è il nome che Carla Pitarelli ha voluto per quest’opera , il primo dei suoi “ quadri di luce” dopo aver ritrovato la vita e la vitalità , l’energia potente e creativa , creante, che è l’origine di un nuovo ciclo di opere.
Vita è il nome perfetto per sintetizzare il senso di quest’opera, una rinascita metaforica rappresentata dai bambini, che come angeli luminosi e vivaci dominano l’universo; la forza dei flutti che scorrono ai loro piedi e il vento che scompiglia i loro capelli non feriscono la potenza innocente.
L’infanzia è una metafora della vita , la gioia e l’ottimismo di ogni nuovo essere che arriva nel mondo ed è in primo piano perché è la nuova storia che si va scrivendo e sovrascrivendo sul passato e si stratifica per reimpostare i nuovi tempi.
Il mare è poi sovrastato da strati di immagini che raccontano la contemporaneità e la storia: è riconoscibile Roma con le sue cupole e le antiche cuspidi , città prediletta dall’Artista e tema ricorrente per definire l’eternità di una maestosa bellezza.
Al centro e in prospettiva, un trionfo di fiori color violetto su cui poggia un rosone di cerchi concentrici trasparenti i cui raggi sono decorati da elementi in ferro battuto. E’ il cerchio che rappresenta la perfezione geometrica e il senso della vita che si compie: un movimento festoso che disegna la musica della vita.
Sulla stessa linea di orizzonte una prospettiva di cupole romane viste dall’alto e sul versante opposto un insieme di teche che esibiscono bottiglie di varie specialità alcoliche a segnare il simbolo di tempi viziosi e delle scelte alternative, buone o cattive, che la vita può indicare lasciando al libero arbitrio individuale la responsabilità di una vita da vivere.
In alto ,ai lati, come immagini a sfumare dei bassorilievi di puttini marmorei baroccheggianti, rappresentativi di un’infanzia impressa come simbologia di un differente significato.
Questi putti grotteschi hanno l’aria di piccoli satiri , così diversi dal tenero stupore dei bimbi , quelli veri, che stanno in primo piano nel quadro. La loro metafora dell’infanzia è fatta di innocenti dispetti e baruffe rese solenni nel marmo, come elementi decorativi e tematici del barocco e rappresentano un’età trascorsa che ha lasciato le tracce immortali nell’arte e nell’architettura .
Vita è dunque un’opera dove domina l’infanzia dell’uomo , la freschezza della vita che si affaccia al mondo e che mentre lo scopre gli rende nuova forza, come un cerchio che si rinnova eternamente .
Emanuela Dottorini Torlonia